15:15 – 18:00 La rivoluzione dei geodati per il monitoraggio del territorio - parte 2

In un processo continuo di standardizzazione, uniformazione e integrazione, per i quali i due ambiti della Geodesia e della Geoinformatica, si stanno fondendo a seguito di un’onda inarrestabile intrapresa e guidata dalla digitalizzazione come fenomeno regolato dalle app, dai mass media e dallo sviluppo dei social network. Seconda parte.

Chairman: Aldo Riggio, mediaGEO

  • Flavio Macinanti, CNVVF - Impiego della strumentazione HYDRA/G fino al crollo del Viadotto Polcevera.
  • Tiziano Cosso, GTER - Un approccio integrato per la gestione del rischio idrogeologico. Fotogrammetria da UAV, rilievo GNSS e modellazione GIS.
    L’approccio integrato è il vero focus dell’esperienza proposta nel presente lavoro, in cui diversi strumenti, competenze e procedure vengono utilizzate in maniera organizzata ed efficace per raggiungere l’obiettivo di ricostruire un tratto di alveo e per modellarne il comportamento in maniera quanto più possibile rapida, efficace, compatibile con le richieste e le esigenze.
    Il rilievo topografico di tratti di alveo è attività indispensabile per effettuare una corretta modellazione idraulica. Di contro però è una attività dispendiosa in termini di tempo e di costi, se si vuole effettuare un rilievo sufficientemente accurato e dettagliato, specie su tratti di alveo piuttosto lunghi. Ciò rende tali rilievi spesso poco sostenibili, con il risultato che raramente vengono effettuati con la cadenza temporale necessaria. In genere quindi si basano le modellazioni idrauliche su rilievi topografici ormai molto vecchi, che solo in minima parte rappresentano il reale stato della topografia del terreno in quel momento. E’ ovvio che in questo modo la modellazione stessa che ne deriva è molto approssimata e spesso poco rispondente alla realtà.
    Nel presente lavoro si vuole evidenziare come le tecniche proprie della geomatica aumentano considerevolmente le proprie potenzialità se usate in maniera organizzata. L’integrazione tra un rilievo fotogrammetrico da UAV e un rilievo GNSS, unitamente ad una elaborazione e omogeneizzazione dei dati in ambiente GIS, consentono in questo caso di rilevare aree più grandi in un tempo minore rendendo più sostenibile l’intero processo. Si tratta di un esempio che va considerato nel suo contesto ma che rappresenta un caso sintomatico di come, con i giusti strumenti, procedure e competenze, sia possibile trarre vantaggio dal fatto di utilizzare in un unico flusso di lavoro diverse tecniche di rilievo e diversi software.
  • Teodoro Indini, Comune di Brindisi Monica Di Martino, Pitney Bowes  Gian Luca Padovan, GEO Marketing - Il nuovo WebGis del Comune di Brindisi sviluppato con Spectrum® Spatial Analyst
    Arch. Teodoro Indini – Comune di Brindisi – Funzioni Regionali Delegate - Funzionario Delegato
    Monica Di Martino – Pitney Bowes - EMEA GIS/Location Intelligence Presales Engineer
    Gian Luca Padovan – GEO Marketing – Partner and Technology Director
    Tra principali indirizzi operativi della Amministrazione Comunale di Brindisi vi è l’Implementazione degli strati tematici GIS e WEBGIS del sistema informativo di analisi spaziale e monitoraggio in adeguamento alla normativa di salvaguardia e governo del territorio finalizzata alla rappresentazione aggiornata e condivisa dei sistemi di programmazione, tutela e vincolo sia a grande scala che per obiettivi specifici (DCS 60/2010 e 9/2018);
    Il sistema informativo di analisi spaziale comunale opera sin dal 1996 su architettura GIS (geographic information system) integrata successivamente con il portale “aperto” internet istituzionale WEB GIS per la consultazione ed estrazione dati;
    Far dialogare tra loro dati non omogenei e di diversa natura “georeferenziandoli” correlati ad una base cartografica certa, gestita per livelli informatizzati tematici, è l’operato che in questi anni ha portato alla costituzione del ”Sistema GIS”, intendendo per esso l’insieme di dati, competenze professionali, procedure e strumentazione informatica, inquadrato in un contesto organizzativo, il cui scopo è la promozione e la gestione della conoscenza dei fenomeni che descrivono il territorio;
    Oggi, attraverso una nuova architettura “Spectrum Spatial Analyst“ potrà essere gestito, attraverso un sistema personalizzato di interfacce e password, in modalità autonoma o condivisa con i differenti settori e servizi comunali, con gli enti territoriali che vorranno aderire alla piattaforma on-line, interagendo, integrando ed arricchendo le banche dati disponibili, e, principalmente, con i cittadini garantendone il libero accesso;
  • Maria Marsella, SURVEY LAB - Sfruttiamo i dati di Osservazione Terrestre per monitorare la stabilità strutturale.
    I.MODI sviluppa servizi innovativi dedicati al monitoraggio della stabilità di edifici e infrastrutture integrando dati di Osservazione della Terra SAR, dati acquisiti in situ e modelli numerici.
    L’obiettivo è fornire una serie di servizi, a vari livelli di approfondimento, per il controllo sistematico della stabilità di edifici e infrastrutture. I dati satellitari, elaborati con tecniche di Interferometria Differenziale (DInSAR) sono in grado di misurare spostamenti con grande precisione da integrare ai dati acquisiti in situ o utilizzare per lo sviluppo di modelli per la valutazione delle condizioni strutturali. Tramite le immagini satellitari è possibile osservare gli spostamenti di numerosi edifici nelle aree urbanizzate e individuare in modo rapido ed efficace quelli che mostrano maggiori criticità e devono essere segnalate per approfondimenti.
    I.MODI rappresenta un valido strumento perle attività di valutazione della sicurezza di edifici pubblici e delle infrastrutture strategiche, come ad esempio le scuole, ponti, viadotti e dighe, fornendo alle istituzioni e ai gestori utili indicazioni per stabilire la priorità degli interventi. Un aspetto rilevante di I.MODI è la capacità di fare analisi a ritroso utilizzando dati di archivio dal 1992 ad oggi, dando quindi la possibilità di analizzare lo sviluppo e gli effetti dei processi deformativi sulle strutture e individuare il nesso di causalità con eventuali danneggiamenti osservati. Grazie all’approccio innovativo di I.MODI, le potenzialità della tecnica DInSAR sono accessibili anche ad utenti non esperti di tecniche di telerilevamento offrendo con prodotti disintesisui danni accertati e scenari sull’evoluzione dei fenomeni di danneggiamento derivati da analisi ingegneristiche avanzate.
    I.MODI è stato sperimentato e viene attualmente impiegato per il monitoraggio di edifici e infrastrutture in aree urbane quali Roma e Milano e in aree critiche del territorio nazionale.
  • Andrea Pogliaghi, GeneGIS Gi - L’infrastruttura Dati Spaziali di un importante Ente Pubblico Territoriale.
  • Domenico Grandoni, e-geos -Piattaforme ed intelligenza artificiale per la gestione integrata del territorio e delle emergenze
    I prodotti della geoinformazione sono ormai un asset importante per la gestione del territorio sia nel tempo ordinario sia nella gestione delle emergenza. La piattaforma askMe! Consente di attivare progetti di mappatura pre e post evento con livelli di servizio diversi fino a 3 ore dopo l’acquisizione, per supportare l'azione a seguito di un fenomeno inatteso (alluvione, frana, etc.). A questa si aggiunge la capacita di analizzare, tramite processi basatI sull’impiego di modelli e reti di AI per comprendere l’impatto del fenomeno su raccolti, produttività etc. i geodati quindi stanno diventando un ingrediente importante non solo per la gestione del territorio ma layer informativo importante per il mondo finanziario e della produzione. Questo processo rende necessaria una sempre maggiore cindivisione di dati omogenei e ben strutturati
  • Riccardo Gori, Università di Firenze, Valerio Noti, TERRELOGICHE - SLUDGE 4.0: Una piattaforma di supporto decisionale per il monitoraggio e l'ottimizzazione della gestione di rifiuti in un'ottica di economia circolare
    Il progetto SLUDGE 4.0 nasce dalla necessità di individuare soluzioni certe per lo smaltimento dei fanghi di depurazione prodotti nell’ambito del Servizio Idrico Integrato (SII) di Regione Toscana.
    E’ noto che lo smaltimento dei fanghi di depurazione rappresenta una grossa criticità che, a seguito dei recenti orientamenti volti a impedire lo spandimento diretto in agricoltura, sta assumendo sempre più il carattere dell’emergenza.
    Il principale obiettivo del progetto è quello di valutare la possibilità di trasformare, tramite la tecnologia di carbonizzazione idrotermica (HTC), i fanghi di depurazione in biofertilizzanti valutando la sostenibilità tecnica, economica ed ambientale di tale approccio e affidandosi a procedure e sistemi propri del concetto di Industria 4.0 secondo un principio di integrazione, scalabilità e flessibilità.
    L’introduzione nel sistema depurativo regionale di questo processo di trasformazione effettuato in alcuni impianti centralizzati modificherà sostanzialmente l’approccio alla gestione dell’intera filiera.
    SLUDGE 4.0 prevede l’implementazione di una infrastruttura dati geografica riguardante i parametri che dovranno essere soggetti a monitoraggio lungo la supply chain (impianti di depurazione e impianti HTC, impianti di post-trattamento, qualità dei fanghi, consumi energetici, viabilità e percorsi dei mezzi di trasporto, sistemi logistici interessati, ecc.) andando anche a definirne frequenza di acquisizione, modalità e formati di registrazione, protocolli di comunicazioni nonché procedure riguardanti la ricezione, l’archiviazione e l’interscambio dei dati.
    Tale infrastruttura sarà gestita attraverso una piattaforma software in ambiente webGIS che, in base alle condizioni al contorno derivanti dal sistema di monitoraggio, permetterà di stabilire la configurazione di sistema economicamente più vantaggiosa.
    La piattaforma consentirà inoltre di elaborare processi simulativi real-time con restituzione di output di supporto decisionale allo scopo di raggiungere l’optimum gestionale in termini di produttività, costi energetici, impatto ambientale, sostenibilità complessiva.
  • Silvia Leccis, Aeronike - Aeronike il modello 3D quale strumento innovativo per la conoscenza, la pianificazione e la gestione del territorio.
    Aeronike è una storica società di aerofotogrammetria, che sin dalla sua fondazione ha puntato sull’innovazione tecnologica per raccontare e rappresentare il territorio dall’alto. Infatti, i più attuali ed innovativi sistemi di rappresentazione del territorio, capaci di cogliere i molteplici aspetti urbani, naturali, culturali e sociali del territorio, hanno via via sostituito le tradizionali tecniche di restituzioni cartografiche. .  Con la Convenzione Europea del Paesaggio del 2000 e l’entrata in vigore del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio del 2004, il paesaggio assume un ruolo chiave nella pianificazione e nelle politiche territoriali, le popolazioni sono riconosciute come elemento di reale determinazione del paesaggio attraverso la percezione che di esso hanno. L’esigenza è quella di poter usufruire di una chiave di lettura capace di leggere, per poter poi definire e interpretare, le relazioni che si creano tra le varie componenti del territorio, nonché le percezioni e le funzioni dei luoghi.
    Il modello di ricostruzione 3D del territorio è lo strumento che si pone come tecnologia al servizio di tale esigenza. Le ultime camere aerofotogrammetriche, dotate di sensori obliqui oltre che di quello nadirale, permettono di effettuare rilievi dal dettaglio sempre più accurato. Il workflow ormai consolidato e validato prende avvio col rilievo aereo durante il quale vengono scattati i fotogrammi che nelle fasi successive saranno opportunamente processati ed elaborati fino al raggiungimento di un modello 3D texturizzato e perfettamente misurabile. Il modello virtuale del territorio è ottimizzato per essere importato all’interno dei vari software GIS, BIM e CAD per essere poi sottoposto ai vari processi di analisi, sintesi e pianificazione. Il modello 3D permette di ricostruire diversi scenari, quali quelli storici, e di anticipare e immaginare quelli futuri attraverso la creazione di una timeline che testimonia le variazioni e i mutamenti del territorio. Il modello urbano virtuale permette di incentivare e implementare le conoscenze che si posseggono su un dato luogo, riconoscendo il sistema di valori in esso presente, nonché di assistere le autorità e gli stakeholders nel processo di pianificazione del paesaggio. A tal fine sono stati sviluppati diversi sistemi di visualizzazione improntati sulla realtà virtuale e aumentata. Il modello 3D è fruibile tramite visori di tipo oculus che offrono l’esperienza immersiva a 360°, tramite l’ausilio di monitor touch che consentono una maggiore interazione con l’utente, il quale può approfondire le proprie conoscenze grazie alla presenza di ulteriori elementi multimediali (foto e video 360°, bookmarks, schede informative), e all’interno della Virtual Room. La ricostruzione 3D del territorio rappresenta il paesaggio nei suoi molteplici aspetti e sfaccettature, configurandosi come utile strumento per la conoscenza, la gestione e la fruizione del territorio per le varie parti coinvolte nel processo.
  • Alberto Caligaris, GEOMAX - Sistemi e Software per la misurazione automatica di punti notevoli finalizzata al monitoraggio continuo.
    Il monitoraggio continuo dello spostamento di punti con stazione totale rappresenta un sistema consolidato per la protezione e il monitoraggio del nostro ambiente. Un limite dei sistemi di monitoraggio è sempre stata la complessità e il costo della messa in opera, tali da giustificarli spesso solo per progetti critici e di grandi dimensioni. Questo ha di conseguenza limitato l’installazione di sistemi di monitoraggio in progetti di scala o criticità ridotti. In questa presentazione si vuole introdurre un nuovo sistema di misura automatica di punti topografici che fa della semplicità e flessibilità i suoi punti di forza, grazie all’uso di nuove tecnologie che ne hanno snellito l’infrastruttura come il sistema operativo Android, la telefonia mobile veloce e i server cloud.
    I dati possono essere gestiti direttamente in campo, grazie al software su Android, ed eventualmente integrarsi ad una soluzione cloud server per la gestione avanzata di allarmi e il plottaggio delle serie temporali. 
  • Maria Elena Cilli, CNVVF - Tecnologie applicate al triage degli edifici e dei crolli in scenari post-sisma
  • Giorgio Sforza, ESSEBI - Il monitoraggio dinamico per il controllo strutturale di manufatti civili
     Descrizione delle più avanzate tecniche di monitoraggio dinamico sia per l'effettuazione di analisi  di tipo operativo volte alla caratterizzazione dinamica ed identificazione, sia per il controllo temporale di strutture in termini di misura e confronto dei parametri cinematici. Esempi applicativi per quanto riguarda il monitoraggio e la identificazione di ponti, viadotti e cavalcavia e la valutazione della risposta sismica di edifici civili e monumentali.
  • Michele Fasolo - Tecnologie geospaziali per l'ottimizzazione della distribuzione di risorse per la lotta agli incendi boschivi nella rete delle sedi del CNVVF