3 ottobre 2018 9:30 – 13:00 Metodi di rilievo e monitoraggio in test sulle Mura Aureliane
È prevista una attività di test di tecnologie per la analisi, la documentazione e il monitoraggio che sarà effettuata sul tratto delle Mura Aureliane tra Via Caio Cestio e Via del Campo Boario. In particolare, con riferimento alla pianta allegata, verranno testate le seguenti tecnologie (non invasive né distruttive):
- Topografia con stazioni totali automatizzate
- Laser scanner ad alta precisione e densità di punti
- Fotogrammetria nel campo del visibile e dell’invisibile
- Aerofotogrammetria con droni
I dati acquisiti saranno resi disponibili al Comune di Roma ed elaborati per mettere a punto un metodo globale per contribuire alla salvaguardia delle Mura Aureliane.
I tratti di Mura interessati dai rilievi di dettaglio sono quelli compresi tra le Torri M3, M4 e M5 per i rilievi ad alto dettaglio, il tratto successivo, dalla M05 in poi, per i rilievi speditivi, come da immagine seguente.
L’appuntamento per i partecipanti al Workshop è per le ore 9:30 del 3 ottobre nel Punto di Ritrovo indicato. Da li saranno organizzate partecipazioni in gruppi.
WORKSHOP ARCHEOLOGIA CLASSICA
(3 ottobre 2018 - Mura Aureliane di Roma)
Dal GIS al BIM per la manutenzione delle Mura Aureliane di Roma
La miniatura della Pianta di Roma acclusa alle Très Riches Heures del Duca di Berry (Musée Condé, Chantilly, ms 0065 di 206 fogli numerati ), che, nel tracciato eseguito a compasso, mostra completo il cerchio delle Mura Aureliane, è la pagina 141 [altrimenti numerata 140] della pergamena del Duca di Berry, Jean de Valois morto nel 1416. ( segue in fondo )
L’art. 29 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio stabilisce che “la conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro”.
Infatti una manutenzione programmata è il punto di partenza per contenere l’avanzare dei fenomeni di degrado, soprattutto per quelle strutture esposte agli agenti atmosferici e antropici (aree archeologiche, fontane, monumenti etc.), a partire da un rilevamento generale dei fattori di rischio.
L’ obiettivo sarebbe quello di sfruttare le tecnologie del momento per la creazione di uno strumento di supporto operativo e decisionale che partendo dal sistema informativo GIS, costituito da banche dati e procedure, funzionali alla programmazione e gestione degli interventi di manutenzione e conservazione dei beni “sotto osservazione”, arrivi alla gestione di una "manutenzione programmata" in ambito HBIM (Heritage Building Information Modeling) .
L’interazione fra architetti, ingegneri, archeologi, geologi, storici dell’arte, restauratori, operatori culturali, fotografi, strutturisti, rilevatori ed esperti di tecnologie di rilievo e monitoraggio consente di approfondire alcuni importanti aspetti necessari al completamento della banca dati, in particolare: lo stato di conservazione e i dati d’archivio.
Saranno proposte integrazione di più tecnologie al fine di dare un prodotto finale completo ed efficace.
E' questo uno dei temi proposti per le attività sul campo in questa edizione del Technology for All.
Per l'importanza e la complessità dell'oggetto l'organizzazione del Forum ha proposto alla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma una attività sperimentale da realizzarsi nel workshop che si realizzerà nella mattinata del 3 ottobre 2018.
Criticità della Cinta Muraria rappresentate su un elaborato del "Progetto Osservatori Mura Aureliane"
... segue da inizio pagina
La miniatura della Pianta di Roma raffigurata acclusa alle Très Riches Heuresdel Duca di Berry (Musée Condé, Chantilly, ms 0065 di 206 fogli numerati ), che, nel tracciato eseguito a compasso, mostra completo il cerchio delle Mura Aureliane, è la pagina 141 [altrimenti numerata 140] della pergamena del Duca di Berry, Jean de Valois morto nel 1416. Nello stesso anno inventariata nel suo testamento, rintracciato da Léopold Delisle (Bibliothèque Saint Geneviève, ms. 1064, Parigi), vi era ritenuta miniata da Paul, Jean ed Hermann de Limbourg, almeno fino al settantacinquesimo foglio che compone il manoscritto, ampliato nella consistenza per volontà degli eredi del Duca. La miniatura del Libro di Vangeli, preghiere e novene del Castello di Chantilly, donato allo stato francese, venne pubblicata nel 1884 da Delisle sulla Gazette des Beaux Artse da Eugène Müntz nella Gazette archéologiquee, in estratto dalla collezione di Henri d’Orléans duca d’Aumale, nel 1886 nelle Antiquités, corroborando la cartografia dell’interpretazione dei monumenti storici della città all’interno delle Mure Aureliane, singolarmente raffigurati in alzato, senza poterne escludere lo sviluppo dalla carta lucida da carta bambagina di un disegnatore italiano, com’era descritta da Cennino Cennini.
Una curiosità è che l’uso strumentale del lucido o dello specchio ed altri accorgimenti nella pratica del rilievo monumentale ad opera degli artisti italiani del Quattrocento, divenisse diffuso anche a quei visitatori che si saranno avventurati nella Roma sotterranea, com’è testimoniato in vernacolo dall’opuscolo delle Antiquarie prospettiche romane (Gilberto Govi 1875-1876), dove è verosimilmente descritto lo strumento di un paio di lenti, protagoniste alla corte pontificia di Leone X, nella visita, carponi, alle grottesche della Domus Aurea: “...il nostro guidarel mastro pinzino/che ben ci fa aottare [n.d.r.: aggrottare] el viso e lochio/ parendo invece ciaschun spaza camino/ e facci intraveder [rospi]ranocchi/ civette e barbagianni e nottoline/ rompendoci la schiena coi ginocchi...”
(Francesca Salvemini)