L’utilizzazione dei geodati, della geomatica e delle tecnologie geospaziali ci porta ad implicazioni in ambito forense che possono essere di grande aiuto per la velocizzazione e certezza del giudizio. Investigatori, avvocati e geomatici a confronto per discutere l'aspetto relativo all’impatto della determinazione scientifica negli iter giudiziari quali i contesti investigativi e processuali.
Chairman: Rosa Maria Di Maggio, Geoscienze Forensi Italia
- Roberto Graciotti, ISPRA - Geomorfologia per analisi forense
La geomorfologia, comprese le metodologie e tecniche di rilevamento che ne sono proprie, può essere un utile strumento d’indagine anche in ambito forense, al pari di altri campi della Geomatica.
La geomorfologia è una disciplina che studia la genesi, la distribuzione e le reciproche relazioni delle forme del rilievo terrestre e dei depositi a esse associati.
L’obiettivo principale è, quindi, quello di rendere evidente un quadro completo delle caratteristiche geomorfologiche di un dato territorio dal momento della sua formazione fino ai nostri tempi, prevedendone anche l’evoluzione futura.
In questa prospettiva il rilevamento geomorfologico, rappresenta spesso un approccio conoscitivo basilare nell’inquadramento di problematiche connesse sia all’interazione reciproca tra strutture antropiche e terreno sia ad attività illecite nei confronti dell’ambiente e territorio.
In base a quanto detto appare evidente come questa disciplina sia particolarmente utile alla risoluzione di problematiche connesse all’evoluzione morfogenetica dei versanti soggetti a fenomeni e dissesti gravitativi sia superficiali sia profondi.
Il rilevamento geomorfologico, se integrato con metodi e tecniche strumentali adeguate, può fornire un’utile chiave di lettura dell’ambiente fisico che ci circonda e quindi concorrere nella ricerca delle cause e delle responsabilità connesse a determinati contesti operativi:
1. Deficit prestazionale di un’opera antropica dopo la sua realizzazione per processi morfogenetici naturali, come ad esempio l’attivazione di un movimento gravitativo di versante.
2. Nesso di casualità tra un danno (lesioni, cedimenti e collassi strutturali, disfunzioni di manufatti, terreni in frana, ecc.) e un’azione di origine antropica dovuta a imperizia, incuria o dolo.
3. Contenziosi tra stazione appaltante e ditta esecutrice, in merito al manifestarsi di fenomeni naturali imprevisti in corso d’opera e non contemplati nelle fasi progettuali.
4. Reati contro l’ambiente, il territorio e il patrimonio archeologico. - Rosa Maria Di Maggio, geologo forense- Introduzione alle tecniche di Geologia forense applicate ai reati contro l'ambiente e il territorio
Negli ultimi anni, l’opinione pubblica e le istituzioni hanno dimostrato particolare attenzione alla situazione dell’inquinamento ambientale provocato dalla presenza di discariche non controllate o totalmente abusive. Vista l’alta incidenza dei reati ambientali, in tutto il territorio italiano, le Procure della Repubblica e le Direzioni Distrettuali Antimafia hanno istituito team di magistrati specializzati nell’illecito contro l’ambiente ed il territorio, che necessariamente devono fare affidamento a consulenti tecnici che abbiano notevole esperienza in campo ambientale. La ricerca, la localizzazione e la caratterizzazione delle aree nelle quali discariche non controllate procurano elevati tassi di inquinamento nei terreni e nelle falde, non possono prescindere dall’applicazione di tutte quelle metodologie geologiche che riguardano l’interpretazione e l’analisi del territorio e dell’ambiente, sia a piccola che a grande scala.
La presentazione intende introdurre le applicazioni delle tecniche geologiche che possono essere utilizzate nelle indagini relative a casi giudiziari sia civili che penali, con particolare riguardo ai reati ambientali. La geologia forense risulta di estrema importanza nello studio del territorio nel caso di numerose tipologie di reato, tra cui illeciti contro l'ambiente, la persona ed il patrimonio.
Tale studio viene svolto in due fasi complementari: (i) la lettura di cartografia tematica e l'analisi del territorio attraverso il telerilevamento; (ii) il sopralluogo in situ, al fine di ottenere le informazioni di dettaglio dell'area in esame. Successivamente a tali fasi avviene l’eventuale repertamento delle tracce di natura geologica che verranno analizzate come elementi di prova.
La presentazione sarà corredata da un esemplare caso di studio svolto in siti campani. - Michele Mazzaro, CNVVF - Indagini su scenari compromessi mediante laserscanner e sferocam
Nella relazione, l’autore, dopo una breve presentazione delle specificità della strumentazione Laser scanner e Spheroncam in dotazione al Nucleo Investigativo Antincendi del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, presenta alcune applicazioni di tale strumentazione in relazione a scenari compromessi a causa della presenza di rischio per gli operatori (terremoti, alluvioni, ecc.).
In particolare, partendo dalle applicazioni, vengono messe in evidenza le potenzialità che derivano dall'accoppiamento dei due strumenti, spesso utilizzati anche per l'attività investigativa, per consentire una ricostruzione degli scenari. Tale attività è risultata particolarmente preziosa per la scelta delle misure più appropriate, anche per la messa in sicurezza di tali scenari compromessi. - Flavio Vitiello, STONEX - Ricostruzione 3D rapida mediante scanner manuali a luce strutturata
I nuovi sviluppi tecnologici hanno reso accessibili strumenti per la ricostruzione 3D ad un’ampia utenza superando le difficoltà operative e le barriere di costo. Strumenti leggeri e portatili quali gli scanner ‘a mano libera permettono anche ad utenti non esperti di ottenere modelli 3D in modo rapido ed efficace combinando immagini e misurazione. Ciò ha permesso di aggiungere alle tradizionali aree di utilizzo (Architettura, Ingegneria, Costruzione) nuovi ambiti applicativi quali ad esempio Conservazione e Restauro, Nautica, Sicurezza, Incidentistica, e molti altri.