SPEAKER coinvolti:
Stefano De Angeli, archeologo, è docente di Archeologia Classica presso l’Università degli Studi di Viterbo. Diversi i temi affrontati nel corso della sua attività di ricerca: la scultura greca e romana, l’iconografia antica, la riflessione teorica sull’arte figurativa nel mondo greco, l’architettura e la decorazione architettonica romana, la musica nel mondo antico e le nuove tecnologie applicate alla ricerca archeologica (Banche dati SPECULUM e MONUMENTA RARIORA) e da ultimo alla ricerca e alla tutela dei paesaggi archeologici. Coordinatore scientifico del progetto europeo RESEARCH (REmote SEnsing techniques for ARCHaeology), finanziato nell’ambito delle Marie Skłodowska-Curie Actions (MSCA) - Research and Innovation Staff Exchange (RISE) H2020-MSCA-RISE-2018. Nel quadro delle attività di ricerca e tutela dei paesaggi archeologici è responsabile della sezione archeologica del LandscapeLab - Laboratorio di analisi e progettazione del Paesaggio culturale ed agro-forestale dell’Ateneo della Tuscia, nato a seguito di una collaborazione tra l’ex Dipartimento di Scienze dei Beni Culturali ed il Dipartimento per l’Innovazione dei Sistemi biologici, agroalimentari e forestali. Un ulteriore campo della sua attività riguarda infine l’archeologia preventiva nell’ambito di progettazioni di grandi infrastrutture viarie di ambito nazionale. Oltre ad aver svolto, dal 1988 ad oggi, diversi studi di valutazione d’impatto archeologico, dal 2000 al 2010 ha diretto un gruppo di lavoro per la realizzazione di studi di archeologia preventiva finalizzati alla verifica dell’interesse archeologico nell’ambito della realizzazione di opere pubbliche, così come previsto dalla normativa vigente. Negli ultimi 10 anni ha proseguito l’impegno in questo ambito svolgendo diverse attività di consulenza per società di servizi ingegneristici. E’ membro della Fondazione Lorenzo Valla e dell’Accademia Raffaello di Urbino.
Fabio Todesco, architetto con PhD in Conservazione dei Beni Architettonici ed Ambientali con una tesi sull’archeologia dell’architettura. E' uno dei soci fondatori dell'Archeoclub di Messina in cui, nella qualità di Segretario dal 1995 al 2010, svolge alcuni interventi di restauro di beni scultorei (Messina riconoscente; Busto di F.Maurolico) e realizzazioni di monumenti commemorativi cittadini (Monumento ad Antonello da Messina, Medaglione 1908-2008). Docente di “Stratigrafia degli elevati” prima e ora nell’Università degli Studi di Messina “Restauro Architettonico” e “Consolidamento degli Edifici Storici”. Svolge attività di ricerca nell’ambito dello studio dell’architettura classica e medievale e della conservazione dei centri storici con particolare riguardo alle tecniche edilizie tradizionali ed alla compatibilità degli interventi. Partecipa a progetti di ricerca nazionali ed è responsabile scientifico di unità di ricerca tra il dipartimento e soggetti pubblici e componente della Commissione per il recupero del centro storico di Ragusa Ibla nonché della Commissione Provinciale per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche della provincia di Messina. È autore di saggi sulle tecniche edilizie tradizionali e sul rapporto teoria – prassi nell’intervento di conservazione.
Marco Di Fonzo, Generale di Brigata (ris) CC ruolo forestale. Comandante dal 2011-2023 del Nucleo Informativo Antincendio Boschivo prima nel C.F.S. e poi presso il C.U.F.A. Carabinieri. Esperto nella conduzione di organizzazioni complesse per il controllo, il monitoraggio del territorio e la lotta ai reati in danno all’ambiente, con particolare riferimento agli incendi boschivi ed ai correlati fenomeni di dissesto idrogeologico (Responsabile dal 2009 al 2011 e ad interim dal 2015 al dicembre 2016 della Centrale operativa nazionale del Corpo forestale dello Stato).
Esperto nella stesura di protocolli operativi per l’impiego delle tecnologie nel settore delle Polizie nazionali ad ordinamento civile e militare e nella progettazione di piattaforme tecnologiche di simulazione immersiva dedicate alla formazione e all’addestramento degli operatori di polizia, appartenenti ai nuclei specializzati di polizia ambientale.
Dal 2016 nominato dal senato accademico della Università degli Studi Link, direttore scientifico del “Centro di ricerca geomatica e S.A.P.R. sistemi aeromobili a pilotaggio remoto - droni” e direttore scientifico e docente dal 2016 ad oggi dei Master di II livello in “Sicurezza Ambientale: tecnologie innovative, droni e geomatica per la tutela dell'ambiente e del territorio”
Esperto di innovazione tecnologica ed inserito dal 2016 nello speciale elenco istituito presso il Ministero per la valutazione ed il collaudo dei progetti ICT.
Presidente dell’ente Parco Regionale dell'Appia Antica, nel 2004 con delibera del consiglio della Regione Lazio, con compiti di tutela, sviluppo e valorizzazione del territorio del più importante parco archeologico/ naturalistico presente in Italia. Consigliere di Giunta nazionale di “Italia nostra onlus” dal 2018-2021, Vice Presidente Nazionale 2021-2022, Presidente della Sezione di Roma 2016-2022.
Roberto Graciotti, Geologo, già in servizio presso il Servizio Geologico D'Italia in ISPRA, laureato con lode in Scienze Geologiche presso l’Università di Roma la Sapienza, iscritto nell’Ordine dei Geologi del Lazio dal 1980, ha svolto attività professionale nel campo della aerofotogrammetria, rilevamento geotopografico e fotointerpretazione geologica sino al 1989.
Dal 1989 al 2019, assunto come geologo del Servizio Geologico d’Italia, ha maturato una lunga esperienza nel rilevamento geomorfologico, cartografia geo-tematica e aerofotogeologia. In quest’ambito ha realizzato e coordinato diversi Fogli geomorfologici ufficiali alla scala 1:50.000 e diversi saggi di cartografia geomorfologica, a differenti scale di rappresentazione, in vari contesti ambientali del territorio nazionale.
È stato coautore sia della prima Guida al rilevamento della Carta Geomorfologica d’Italia alla scala 1:50.000 (Quaderno 4 del Serv. Geol. It., 1994) sia del successivo aggiornamento e revisione realizzato da una apposita Commissione di geomorfologia (Quaderno 13 del Serv. Geol. It., 2018).
Nell’ambito dei propri incarichi di servizio ha svolto attività di consulenza per Enti pubblici e locali, Autorità giudiziaria e Forze dell’ordine partecipando a gruppi di lavoro in qualità di esperto in geomorfologia e foto interpretazione.
È stato membro della Commissione per gli Esami di Stato per l’abilitazione alla professione di Geologo presso le Università di Roma “La Sapienza” e di “Roma Tre”. Ha svolto lezioni, seminari e corsi di specializzazione in geomorfologia presso diverse università italiane e corsi di fotointerpretazione forense su invito di Ordini professionali e Società private.
È autore di numerosi articoli scientifici pubblicati su riviste nazionali ed internazionali. Ha realizzato un libro dedicato al rilevamento geomorfologico e cartografia e redatto alcuni capitoli, riservati alla fotointerpretazione e geomorfologia, inseriti in due differenti libri di Geologia forense.
Luigi Franciosini, nato ad Orvieto il 27 maggio 1957, si è laureato presso l’Università degli Studi “La Sapienza”, Facoltà di Architettura di Roma, con lode. Nel 1988 accede al Dottorato di Ricerca in Composizione Architettonica e nel 1992 consegue il titolo di Dottore di Ricerca in Composizione Architettonica. Nel 1994 è selezionato come Fitz - Gibbon Chair Visiting Professor in Architecture presso la Carnegie Mellon University di Pittsburh (USA), dove è responsabile del Second Year Design Studio, masonry and wood construction. Dal 1996 inizia la sua attività di professore a contratto per l'insegnamento di Caratteri tipologici e morfolologici dell’architettura presso la Facoltà di Architettura di “Roma Tre”. Dal 2002 ha ricoperto il ruolo di Ricercatore in Composizione Architettonica ed Urbana e nel 2012 è vincitore di concorso nazionale per il ruolo di professore ordinario in Progettazione Architettonica ed Urbana. Attualmente insegna presso la facoltà di architettura di Roma Tre. Dal 1987 svolge attività di progettazione. I suoi progetti sono pubblicati in riviste e libri di settore ed hanno ottenuto riconoscimenti internazionali e nazionali.
Antonino Saggio (Roma 1955) è Architetto e Professore Ordinario di Progettazione Architettonica e Urbana presso l'Università di Roma “Sapienza”. È stato per diversi anni coordinatore del Dottorato di Ricerca. Facoltà di “Teoria e Design” e direttore della collana internazionale “The It Revolution In Architecture”'. Ha scritto diversi libri tra cui uno dei più importanti – 'Architettura e modernità: dal Bauhaus alla rivoluzione informatica' – è stato pubblicato anche in albanese dall'Università POLIS. Tre linee guida principali contraddistinguono il suo lavoro: in primo luogo, la fiducia nella possibilità concreta di insegnare la progettazione architettonica rendendone evidenti e trasmissibili i metodi. Questo approccio è stato testato con molti studenti e laureandi, con i membri di nITro (Ufficio Ricerca Nuove Tecnologie Informatiche), e con molti assistenti e collaboratori che attualmente insegnano in istituzioni straniere come l'Università POLIS. Il secondo aspetto fondamentale del lavoro di Saggio è la continua interrelazione tra il momento storico critico e la fase progettuale. In particolare, questo percorso di ricerca ha permeato la sua intensa attività critica e ha portato alla nascita di libri riguardanti Giuseppe Terragni (ed. Laterza), Giuseppe Pagano (ed. Dedalo), Louis Sauer (ed. Officina Edizioni), Peter Eisenman e Frank O. Gehry. (edito da Testo&Immagine). La terza peculiarità del suo lavoro riguarda la convinzione dell'odierno ruolo catalizzatore dell'Information Technology nella definizione di una vera e propria “Rivoluzione IT in Architettura”. Questo argomento ha fatto parte dei suoi primi anni di insegnamento alla Carnegie Mellon-Pittsburgh, è continuato all'ETH di Zurigo e fa attualmente parte del suo impegno presso la Facoltà di Architettura della “Sapienza”. La collana di libri 'The IT Revolution In Architecture', fondata da Saggio nel 1998 e edita anche in inglese da Birkhäuser, è stata un punto focale per l'approfondimento di questo argomento e ha contribuito a influenzare un'intera generazione di architetti oggi all'avanguardia del dibattito internazionale. Inoltre,la presenza dell’informatica ha caratterizzato anche progetti urbani critici per la città di Roma (Urban voids, Urban Green Line, Tevere Cavo, UNLost Territories) che collegano tra loro le diverse peculiarità storiche e paesaggistiche della città che necessita urgentemente per lo sviluppo di nuove infrastrutture all’interno il tessuto urbano che possa far tesoro dell’impatto delle nuove possibilità informatiche.
Massimo Limoncelli, ricercatore rtdb, ssd L-ANT 10, Metodologia della ricerca archeologica, università di Palermo, archeologo, insegna Archeologia Virtuale all'Università di Palermo. Collabora a lavori di scavo e restauro con Italiani (Università La Sapienza di Roma, Salento, Calabria, Bari, Napoli, Venezia) e istituti di ricerca stranieri (Deutsches Archaologisches Institut Rom, University of Zurich, Institutte Fine Arts di New York, University del Texas); è stato coinvolto per anni in tecniche di rilevamento digitale, restauro virtuale di dipinti e mosiaci, ricostruzioni virtuali di monumenti antichi. ha anche condotto ricerche in Archeologia Virtuale nel Mediterraneo orientale, in particolare a Hierapolis di Frigia e Arslatepe (Turchia), Dime (Egitto), Manama (Baharain) Lake Mosul (Iraq) e in Italia Roma, Agrigento, Selinunte, Pompei e Ostia Antica.
Marta Venuti, ricercatore in Metodologia della Ricerca Archeologica L/ANT-10 presso Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina. I principali interessi di ricerca sono legati allo studio delle trasformazioni delle città tra l’età antica e l’alto medioevo con particolare attenzione ai fenomeni connessi al primo cristianesimo. La ricerca, condotta in seno all’Università di Messina, sia in Italia (Taormina) sia all’Estero (Skotoussa, Grecia e Hierapolis di Frigia, Turchia), si svolge con riguardo particolare alle metodologie proprie della ricerca archeologica ed è rivolta tanto all’indagine territoriale quanto a quella dei singoli contesti e della cultura materiale dei centri oggetto di indagine.
Marco Sfacteria, ricercatore in Topografia Antica presso il DiCAM dell’Università di Messina. Partecipa o ha partecipato a progetti di ricerca in Grecia, Sicilia, Calabria, Basilicata, Toscana e Trentino-Alto Adige. Ha all’attivo numerose pubblicazioni scientifiche, in sedi di rilevanza nazionale ed internazionale, sui temi delle tecnologie applicate alla ricerca archeologica, della viabilità antica e delle dinamiche insediative nella Sicilia centro-meridionale, nell’alto Tirreno Cosentino e nella Valle del Lao-Mercure.
Stefania Tuccinardi, ricercatrice in Archeologia Classica presso il DiCAM dell’Università degli Studi di Messina, si occupa di storia dell’arte e architettura greca e romana. Partecipa e ha partecipato a diversi progetti nazionali e internazionali (Sicilia, Campania, Lazio, Germania, Francia, Cina), collaborando con il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero della Cultura. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni sulle città antiche del Lazio meridionale costiero e della Campania.
Gaetano De Francesco, consegue il dottorato di ricerca in Architettura - Teorie e Progetto presso la Facoltà di Architettura dell’Università Sapienza di Roma, dove svolge attività di ricerca e di assistenza alla didattica nei corsi di progettazione architettonica e urbana.
Nel 2018 fonda DFR Architecture (https://dfrarchitecture.com), studio di Architettura con sede a Roma che investiga la condizione contemporanea dell’abitato e che si configura come un laboratorio permanente che ibrida la pratica professionale con la ricerca accademica.
Autore del primo volume della collana sull’architettura italiana contemporanea Imprinting e della ricerca Infrastrutture dell’acqua, ha curato volumi, articoli e saggi su magazine on-line e riviste di settore, partecipato a workshop, convegni e conferenze in qualità di speaker e di docente.
Dal 2017 fa parte del corpo docente del Quasar Institute of Advanced Design a Roma.
Claudio Lucchesi, Laureato in architettura a Reggio Calabria, lavora dapprima presso lo studio dell’architetto Bruno Isgrò prima di frequentare un corso post laurea di progettazione architettonica AAGDG 95/96 all’Architectural Association di Londra. Nel 1996 viene fondato lo studio urban future organization., con cui si aggiudica in concorsi per l’auditorium di Sarajevo, il museo di arte contemporanea di Castelmola, la ricostruzione della stazione turistica Etna Nord, il recupero dell’ex cartiera Milano ad Amalfi, il waterfront della zona industriale di Milazzo per il Premio Portus della Biennale di Venezia 2006, Ediltomarchio a Catania, il waterfront e il centro polifunzionale di Messina, la super city a Shenzen in Cina, il North Bondi Golf Club & sports centre a Sydney, il centro visitatori per il parco archeologico di Tindari, il nuovo waterfront di Messina. Due progetti siciliani, casa Nicola nel 2007 e gli uffici direzionali della Simone-Gatto nel 2011, sono stati finalisti al premio Mies van der Rohe. Tra le principali pubblicazioni: 10x10_2 10 critici per 100 architetti, edito da Phaidon London/New York, dove il gruppo ufo è stato selezionato da Zaha Hadid, come uno dei dieci giovani gruppi emergenti nel panorama internazionale. Arte e Teatro: 2024_progettazione scenografica, Odissea Cancellata_Emilio Isgrò, Teatro Romano, Pompei.
Giovanni Ettore Gigante, Fisico, nel 1983 professore ordinario presso la Facoltà di Medicina dell'Università di L'Aquila. Dal 1986 al 2008 presso la Facoltà di Scienze - Dipartimento di Fisica della Sapienza. Nel 2008 è diventato docente di Fisica Applicata presso il Dipartimento di Scienze di Base e Applicate dell'Università La Sapienza di Roma. Il suo interesse di ricerca si è concentrato sullo sviluppo di tecniche ND, fisica nucleare applicata, imaging e elaborazione delle immagini, archeometria e conservazione. È autore di numerosi articoli riguardanti la fisica dei raggi X e lo sviluppo di tecniche in riviste di fisica e fisica applicata e, più recentemente, su tecniche di acquisizione e elaborazione delle immagini. È coinvolto in alcune collaborazioni internazionali ed è stato relatore invitato in conferenze nazionali e internazionali in fisica biomedica e archeometria. La sua attività principale negli ultimi anni è stata lo sviluppo di curricula universitari per la formazione di scienziati per la conservazione e il restauro del Patrimonio Culturale a livello nazionale e internazionale. Promotore di una specifica classe per la formazione di scienziati e conservatori-restauratori dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e primo coordinatore dell'Area Didattica di Tecnologia per la Conservazione e il Restauro della Facoltà di Scienze dell'Università La Sapienza di Roma.
Recentemente responsabile del Master Europeo in Scienze dei Materiali Archeologici (ARCHMAT) dell'UE, aperto agli studenti di tutte le parti del mondo. È coinvolto nell'attività didattica in alcuni corsi di laurea e post-laurea: a) Metodi Fisici per il Patrimonio Culturale (insegnamento di metodi non distruttivi per lo studio dell'opera d'arte con particolare enfasi sulle tecniche a raggi X); b) Archeometria al secondo anno del corso di laurea magistrale in Scienze Applicate per i Beni Culturali (metodi avanzati per la caratterizzazione dei materiali e le nuove prospettive in questo campo); c) Analisi delle immagini e elaborazione delle immagini a livello post-laurea (insegnamento dei fondamenti dell'analisi delle immagini e della digitalizzazione e delle tecniche di elaborazione delle immagini).
Dario Di Blasi, è laureato in Sociologia all’Università di Trento. Dal 1990 al 2017 compreso, cura e dirige la Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico che si svolge annualmente a Rovereto organizzata dal Museo Civico di quella città. E’ stato responsabile della banca dati e dell’archivio cinematografico che raccoglie più di 6000 film. Si impegna per far riconoscere l’archivio come patrimonio culturale da proteggere e valorizzare e mettere in rete per la ricerca di università musei e istituzioni culturali.
Ê conservatore onorario del Museo Civico della stessa città fondato nel 1851 durante l’Impero austro-ungarico e per il quale Paolo Orsi svolse le sue prime indagini archeologiche. É membro della settecentesca Accademia degli Agiati.
Ha curato decine di manifestazioni cinematografiche a contenuto archeologico, storico e antropologico in Italia, Europa , Egitto e medio oriente compreso l’Iran con le missioni di scavo italiane all’estero.
Dal primo gennaio 2018 al marzo 2021, direttore artistico del Firenze Archeofilm organizzato nella stessa città dalla rivista Archeologia Viva- Giunti editore e curatore di tutte le manifestazioni a questo collegate a Roselle, Varese, Aquileia, Lugano, Napoli con l’Archeo Cine Mann del Museo Nazionale Archeologico di Napoli .
Ha curato varie manifestazioni cinematografiche in Sicilia e principalmente per oltre un decennio nel Parco della Valle dei Templi ad Agrigento e in varie altre località tra le quali Selinunte.
E’ attualmente curatore del Festival della comunicazione archeologica di Bacoli(Napoli) nei Campi Flegrei , accanto a Capo Miseno che viene patrocinato da Comune di Bacoli , RAI, Film commissione della Campania, Museo archeologico di Napoli MANN.
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